...avvolta da una coltre sgualcita
contemplo i giorni avvenuti,
e i sogni disturbati,
avviliti
e poi infranti.
Perduti.

Non chiedo nulla
a me stessa,
e resto immobile
sul ciglio della porta
che separa le mie stanze
dall'universo senza nome
che mi ha costretto dentro,
sola
mascherata,
ma sempre Io,

D Es Demon A

figlia dello stesso mio spettacolo
figlia della stessa mia rivolta
madre della stessa mia esaltazione.

Non guardo indietro
per cercare di afferrare
il senso del passato,
preferisco condurre il mio sguardo
oltre il vetro
e penetrare veemente,
e felice,
nel panorama disincantato
delle colline che mi sovrastano altezzose,
colline lontane, colorate d'inverno e
grondanti,
vittime anch'esse
di questa impertinente pioggia sottile
che però mi crea la giusta condizione
per schiudere i pensieri.

I ricordi.

E inizio da qui,
a vivere.
Dal freddo che cavalca il mio corpo
spossato,
dal rumore dei tasti,
dal respiro che segue un ritmo nuovo.

E inizio da qui,
a sorridere.
Dalla certezza che niente può turbare
la mia passione,
il mio sentirmi rigogliosa di parole,
il desiderio sfrenato di concedermi
alla scrittura, unica madre cui tutto è concesso.

Non mi lascio alle spalle
un anno ormai passato,
lo porto appeso al collo
per ricordare ciò che mi ha dato.
Ciò che mi ha tolto.
Gli sbagli commessi.
E quelli subìti.
Un Dio che non ho trovato,
se non nelle mie illusioni.
Le paure.
La certezza del mio Spazio,
e anche gli scompigli.
I nascondigli.
L'amore.

Non inizia un nuovo anno.

E la stessa vita che continua,
legata al passato
dal filo del cambiamento.
Prendere il buono,
e incorniciarlo.
Prendere il brutto,
e ricostruire.
Non buttarlo,
guardarlo,
per imparare.

L'augurio mio
e di D es Demon A
è quello di non farsi plagiare
dalle vie della stupidità.
E' quello di non farsi plagiare
dalla facilità.
E' quello di non farsi corrompere
da questa latente ipocrisia
che considero l'arma di distruzione di massa
più potente e pericolosa di tutti i tempi.

Il mio augurio
e quello di D Es Demon A,
è quello di guardare dentro voi stessi,
e di chiedervi se vale davvero la pena
sprecare l'unica certa possibilità
di poter essere qui,
su questa terra,
per inseguire effimeri destini.
Fallaci e fugaci obiettivi.

Il mio augurio,
e quello di D Es Demon A,
è quello di pensare.

Il mio augurio,
e quello di D Es Demon A,
mentre le lancette si incontrano,
è che ognuno di voi
possa essere felice
e che, come me adesso,
senta il proprio profumo
anche fuori dalle proprie stanze.

D Es Demon A

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